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Colfiorito

Colfiorito è una frazione montana del comune di Foligno (PG), in Umbria.

Il paese è il maggiore del vasto altopiano, di circa 300 ha, in cui si trova, ad una altitudine di 781 m s.l.m.,

lungo la Strada statale 77 della Val di Chienti che congiunge Foligno a Civitanova Marche; parte dell’altopiano ricade nel territorio del comune di Serravalle di Chienti, in provincia di Macerata.

L’altopiano carsico deriva dal prosciugamento di sette conche lacustri, di cui rimane solo la palude.

In paese è presente una stazione dei Carabinieri , una banca e l’ufficio postale e piccoli negozi di prodotti tipici, vari ristoranti e hotel.

Colfiorito è sede della VII circoscrizione di Foligno, Annifo-Colfiorito, comprendente le seguenti frazioni e località ufficialmente elencate dalla toponomastica del comune di Foligno:

loc. Afrile, fraz. Annifo, loc. Arvello, loc. Cariè, fraz. Cassignano, loc. Costa d’Arvello, fraz. Fondi, loc. Seggio, fraz. Colfiorito, loc. Casette di Cupigliolo,

loc. Borgarella (più nota come Porcarella, che probabilmente è il nome originario, loc. Cavallara, loc. Collelungo, loc. Cupigliolo, fraz. Forcatura,

loc. Fraia, vocabolo Palarne, fraz. Pisenti, loc. Polveragna, fraz. Popola, loc. Rio, loc. Tesina.

La ricchezza della comunità faunistica negli Altipiani di Colfiorito va ricercata nella diversità ambientale che questi luoghi sono in grado di offrire.

Coltivi, boschi, prati, pascoli e zone umide sia perenni sia stagionali costituiscono habitat diversi in cui molti vertebrati trovano condizioni ideali di vita. La palude ,

sita nelle immediate vicinanze dell’abitato di Colfiorito, ospita varie specie di pesci frutto soprattutto di ripopolamenti effettuati negli ultimi 20 anni.

Piuttosto comune è la tinca, che insieme all‘anguilla e la carpa costituisce la maggior parte della biomassa ittica della zona umida, oggi abitata anche da forme alloctone di provenienza orientale come il carassio ed il carassio dorato.

Tra gli anfibi, oltre alla rana verde e al tritone crestato, rilevante è la presenza di specie in decisa diminuzione nella nostra penisola come la rana greca e la rana agile,

mentre per i rettili è accertata la presenza del biacco, della biscia dal collare e della natrice tassellata che insieme al cervone sono gli ofidi di maggior interesse conservazionistico.

Gli uccelli, la cui consistenza specifica varia nel corso delle stagioni, sono particolarmente abbondanti nei periodi di migrazione primaverile ed autunnale grazie soprattutto ai luoghi di rifugio ed alimentazione rappresentati dalla Palude di Colfiorito e dai piani carsici di Ricciano, Annifo ed Arvello.

È proprio in questi periodi che si può praticare dell’ottimo birdwatching osservando, con un po’ di fortuna, specie insolite per le nostre latitudini come i rari croccolone e pettazzurro, il possente falco pescatore e l’elegante cicogna bianca.

La Palude di Colfiorito, già inserita nella Convenzione Ramsar che ne sottolinea l’importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, costituisce la porzione naturalisticamente più rilevante dell’intera zona.

È proprio all’interno di questo biotopo che trova spazio vitale il tarabuso una delle specie più rare e minacciate dell’intera ornitofauna europea.

La presenza di quest’ ardeide, tipico abitatore d’estesi canneti e giuncheti, è tradita dal suo particolarissimo canto territoriale, simile ad un vero e proprio “muggito”, udibile dal tardo inverno sino agli inizi della stagione estiva.

Grazie ad osservazioni e studi condotti a partire dal 1993 è emersa una situazione a dir poco sorprendente. Questa piccola zona umida ospita, in effetti,

una delle più importanti popolazioni italiane di tarabuso il cui patrimonio nazionale si aggira intorno alle 20-30 coppie nidificanti.

Gli estesi canneti ed i giuncheti che, insieme all’elevata qualità ambientale dell’area,

stanno probabilmente alla base di questo piccolo miracolo ornitologico ospitano nel periodo estivo anche altre interessanti specie di uccelli come l’airone rossoil tarabusino ed i chiassosi cannaiola e cannareccione.

Particolarmente comuni nella palude ed osservabili per gran parte dell’anno sono il germano reale , la folagala gallinella d’acquail porciglionel’ airone cinerinoil pendolino ed il coloratissimo basettino,

mentre in inverno, oltre ad ammirare le evoluzioni aeree del falco di palude,

dell’albanella reale e l’eleganza dell’airone bianco maggiore , è facile imbattersi in folti gruppi di beccaccinialzavolefischioni e moriglioni.

Gli Altipiani di Colfiorito non significano solo uccelli acquatici, molte ed interessanti sono le specie silvicole e quelle legate all’ agroecosistema tra cui si ricordano:

poianasparvierogheppiobarbagiannialloccopicchio rosso maggioreallodolapicchio muratoresaltimpaloprispolonecutrettolaaverla piccolazigolo nero e ortolano.

La classe dei mammiferi è rappresentata da specie le cui abitudini, generalmente crepuscolari, e l’estrema elusività ne rendono problematica l’osservazione.

Tra gli insettivori, anche se mancano studi specifici a tal riguardo, è accertata la presenza del riccio, del toporagno d’acqua, del toporagno comune e della crocidura rossiccia.

Senza particolarità di rilievo è il mondo dei roditori, che trova nello scoiattolol’istriceil topo selvatico e l’arvicola di Savi gli elementi più comuni nell’area degli altipiani.

La lepre comune, facilmente rilevabile nelle zone prative e negli incolti, è caratterizzata da una popolazione la cui consistenza è piuttosto variabile, subordinata all’intensità dell’attività venatoria.

L’elemento di maggior pregio della mammolofauna negli altipiani è il lupo che frequenta attivamente la zona. La presenza del grosso predatore,

accertata tra l’altro dal ritrovamento delle spoglie di due individui nei pressi del Piano di Arvello e al limite della macchia di Cupigliulo, è rilevabile soprattutto in inverno quando la coltre nevosa ne evidenzia le tipiche piste.

Oltre al lupo gli altri carnivori accertati nell’area sono la volpela donnola e la famaTra gli ungulati comune è il cinghiale, mentre rari ed occasionali sono gli avvistamenti di capriolo la cui presenza, vista l’idoneità dell’area, andrebbe senz’altro incentivata.

PRODOTTI TIPICI:

Legumi tra cui: Lenticchie, Farro, Cicerchie, Fagioli, Ceci,

Latticini tra cui: mozzarelle, formaggio di mucca, pecorino e derivati

Le famose Patate rosse di Colfiorito ottime per fare gnocchi e dolci.

Agnello e Castrato.

Tartufo Nero.

Da vedere:

Processione del cristo morto.

Sagra patata rossa.

Museo archeologico.

Parco regionale di Colfiorito.

Chiesa di Plestia.

Hotel Benessere Villa Fiorita Beauty Farm & Centro Benessere
spa in Umbria
via del Lago, 9 – 06034 Foligno Loc. Colfiorito (Perugia)
Tel. 0742 681326 – Cell. 335 70.18.181
Dir. Giorgio Delicati
www.hotelvillafiorita.com

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